l test della discriminazione vocale intende valutare la funzione uditiva mediante la somministrazione di diversi stimoli sonori di tipo verbo-vocali. Mentre l’audiometria tonale misura la sensibilità uditiva del soggetto ai toni puri, permettendo quindi di valutare la tipologia e l’entità del deficit uditivo alle varie frequenze e offrendo essenzialmente una stima solo quantitativa della funzione uditiva, l’esame audiometrico vocale risulta determinante per la valutazione complessiva dell’ipoacusia, consentendo una corretta analisi della funzionalità dell’intero apparato uditivo e di tutte le strutture extra-uditive.

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Questo tipo di test mette in luce l’eventuale presenza di problemi nelle vie nervose durante la trasmissione di un messaggio sonoro, stabilendo precisamente dove sussiste la problematica, se unicamente nell’orecchio o se interessi contemporaneamente anche le vie che conducono il suono al cervello.

L’esame della discriminazione vocale ha pertanto lo scopo di verificare qual è la reale menomazione che il soggetto ipoacusico ha nel percepire un messaggio prettamente verbale, accertandone la capacità di riconoscere e comprendere parole e frasi di una data lingua, misurando la capacità del sistema uditivo di una persona di interpretare la voce umana.

 

Scopo del Test

Dal punto di vista medico, il test della discriminazione vocale rappresenta uno step necessario nell’indagine audiometrica per la corretta valutazione del grado di disabilità del soggetto affetto da deficit uditivo; esso consente di stabilire l’intellegibilità verbale, cioè la capacità di riconoscere le parole come stimolo sonoro portatore di un significato. Rimane un test estremamente funzionale per quanto concerne la valutazione e la successiva scelta della protesi più adatta per la persona ipoacusica.

Come si effettua il test

La somministrazione del test consiste nell’invio al paziente di uno stimolo verbale ad una determinata intensità, per via aerea in campo libero o in cuffia. La valutazione poi è relativamente semplice e si basa sul confronto tra il numero di parole inviate al soggetto e il numero di parole ripetute correttamente dallo stesso. Vengono presentate solitamente liste di 10 parole suddivise in:

  • Liste di unità verbali prive di senso compiuto (logotomi).
  • Liste di parole bisillabiche dotate di senso compiuto.
  • Liste di frasi normali a senso compiuto.
  • Liste di frasi sintetiche senza significato ma corrette sintatticamente.

I punteggi dati variano da uno 0% di risposte corrette al 100%.

Nell’audiometria vocale si individuano fondamentalmente tre soglie:

  1. Detezione: corrisponde al livello di intensità in dB HL alla quale il soggetto avverte solo una sensazione uditiva senza comprendere il significato e quindi senza ripetere correttamente le parole.
  2. Percezione: corrisponde al livello di intensità in dB HL che consente al paziente una intellegibilità (comprensione e ripetizione) pari al 50% del messaggio verbale somministrato.
  3. Intellezione: corrisponde all’intellegibilità del 100% del materiale verbale presentato.

I risultati saranno usati in numerosi contesti differenti, tra cui la diagnosi differenziale dei vari tipi di ipoacusia, la valutazione e l’adattamento di apparecchi acustici e la valutazione del grado di disabilità della persona.

Test in italiano e in tedesco

AudioVita è un centro acustico leader nel recupero dell’udito con 24 sedi sparse nel nord Italia. Considerando la presenza dei centri in prossimità del confine con Austria e in realtà dove è presente un bilinguismo italo-tedesco (ad esempio in provincia di Bolzano), AudioVita dà la possibilità di trovare specialisti che potranno effettuare il test della discriminazione vocale sia in lingua italiana che in lingua tedesca.

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