Vitamine per migliorare l’udito: funzionano davvero?
È vero che alcune combinazioni di vitamine e minerali sarebbero in grado di migliorare e proteggere l’udito? Contenute in larga misura nella frutta e nelle verdure, le vitamine, composto organico e nutriente essenziale, sono alimenti amici delle orecchie.
Le vitamine A, E, C e D, paladine naturali dell’udito, fanno la differenza in fatto di salute dell’apparato uditivo, e scendono in campo per proteggerlo a spada tratta, consolidando la presenza di ossigeno nelle orecchie a garanzia di una buona capacità uditiva.
I benefici arrivano diretti dal consumo di vitamine C ed E, e di minerali quali potassio e magnesio, che possiamo assimilare con una dieta sana ed equilibrata, oppure valutando l’idea di perfezionare l’alimentazione inserendo un consumo costante di integratori.
Le vitamine possono davvero migliorare l’udito? Scopriamo le potenzialità
Studi specifici hanno dimostrato che l’esagerata presenza di radicali liberi può mettere a repentaglio la salute delle cellule delle orecchie, la cui perfetta funzionalità ci consente di sentire distintamente. Per limitare una presenza, che rischia di diventare ingombrante, possiamo intervenire arricchendo la dieta di vitamine E, A e C, antiossidanti naturali, capaci di combattere l’eccesso di radicali liberi.
In tema di vitamine impossibile dimenticare le potenzialità della vitamina D, un toccasana per la salute delle ossa di tutto il corpo, da quelle più grandi a quelle minuscole, come martello, incudine e staffa, le tre contenute nell’orecchio medio, essenziali per una buona ricezione, amplificazione e trasmissione dei suoni.
Come sottolinea una ricerca di settore è accertato che alcune combinazioni di vitamine e minerali sono in grado di migliorare e proteggere l’udito, prova ne è una dieta arricchita dal consumo di magnesio, Beta-carotene e vitamina C.
Una dieta ricca di minerali favorisce la salute dell’udito
È accertato che un uso costante di magnesio e potassio possa migliorare le condizioni dell’udito, soprattutto nel caso di cali progressivi dovuti all’età. Magnesio e potassio sono inoltre in grado di limitare i disturbi dell’acufene, e porre rimedio alle infezioni che colpiscono le orecchie.
Considerando ad esempio il magnesio, gli studiosi hanno scoperto che il nostro organismo ne fa buon uso a partire dal profondo apporto protettivo, che difende le orecchie dai rumori assordanti.
Nella conversione del suono in impulsi nervosi, gioca un ruolo fondamentale la presenza di una corretta quantità di potassio. Questo prezioso minerale è essenziale per regolare la fluidità del sangue, che va scemando con il passare degli anni, e incide sul calo dell’udito.
Cause dell’acufene e prevenzione
L’acufene è un disturbo che colpisce l’orecchio e si palesa come un fastidioso rumore. Possiamo avvertirlo come un ronzio, un sibilo, un fruscio o un fischio persistente, che inonda le orecchie o si percepisce nella testa, nonostante all’esterno non ci sia la reale presenza di rumori.
Le cause che portano alla comparsa del disturbo non sono ancora state scoperte. Al momento la medicina azzarda soltanto delle ipotesi, considerando che l’acufene potrebbe essere la conseguenza di un’alterazione che colpisce il gruppo di cellule nervose, le cosiddette reti neurali, che regolano i segnali di rumore e dolore.
Fra i fattori che innescano questo fastidioso ‘rumore’, possiamo elencare la presenza di diverse patologie e problematiche quali:
- otiti e otosclerosi;
- traumi cranici e acustici;
- tumori del nervo acustico;
- sbalzi della pressione;
- deficit uditivi;
- alterazioni dell’articolazione temporo-mandibolare;
- la presenza di un ammasso di cerume;
- la somministrazione di farmaci che risultano estremamente tossici per l’orecchio;
- e infine l’esposizione a rumori e suoni a elevato volume.
Per evitare l’insorgenza dell’acufene è importante proteggere le orecchie da rumori eccessivi e suoni intensi.
Nel caso in cui non siano valse le precauzioni, e tutti i sintomi ci facciano pensare alla presenza conclamata del disturbo, è importante affidarsi, sempre e comunque, alle cure di un professionista, evitando assolutamente le soluzioni fai-da-te.
Una volta effettuata la diagnosi, ci si potrà avvalere di un approccio terapeutico, che prevede l’utilizzo di alcune tecniche in grado di alleviare il fastidio, ma difficilmente di guarirlo.
Si tratta di soluzioni di diversa tipologia, che permettono di convivere con il disturbo, quali:
- le terapie cognitivo-comportamentali, conosciute come Cognitive Behavioural Therapy (CBT), che hanno l’intento di spiegare al paziente come adattarsi e imparare a gestire in maniera concreta il disturbo;
- la Tinnitus Retraining Therapy (TRT), una soluzione riabilitativa che insegna al paziente a percepire gli acufeni come stimoli asettici;
- l’applicazione di un apparecchio acustico;
- l’impianto di apparecchi cocleari.