Un terzo della popolazione dopo i 60 anni può iniziare a soffrire di ipoacusia, ovvero di una progressiva perdita dell’udito. I primi segnali di calo dell’udito possono però presentarsi già dopo i 30 anni e le cause possono essere molteplici, come ad esempio l’abitudine sbagliata di ascoltare la musica a volume troppo alto, essere esposti a rumori con Decibel troppo elevati per un lungo periodo di tempo o infezioni non riconosciute tempestivamente e non curate adeguatamente. Per questo è importante fare un test udito il prima possibile. 

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La perdita dell’udito consiste essenzialmente nell’incapacità parziale o totale di percepire un suono a una data frequenza e può interessare una o entrambe le orecchie. Cosa succede esattamente quando si inizia a percepire difficoltà nell’ascoltare i suoni che ci circondano? Il suono è formato da onde pressorie che viaggiano per mezzo dell’aria o dell’acqua, le nostre orecchie sono gli strumenti che sono in grado di trasformare queste onde sonore in impulsi nervosi uditivi che vengono poi trasmessi al cervello e da esso decodificati. 

Struttura dell’orecchio

La forma e la struttura interna dell’orecchio fanno sì che queste onde arrivino il più chiaramente possibile, una qualunque anomalia permanente o transitoria in una delle parti che lo compongono possono quindi alterare la normale percezione dei suoni. L’orecchio umano è distinto in tre aree principali:

  • Orecchio esterno: formato dal padiglione auricolare che raccoglie le onde e dal condotto uditivo che convoglia le onde sonore verso la membrana del timpano.
  • Orecchio medio: formato da tre ossicini uditivi (martello, incudine e staffa), è in grado di trasmettere alla finestra ovale (o rotonda) l’energia vibratoria del suono proveniente dal timpano dopo averla amplificata. 
  • Orecchio interno: oltre a controllare l’equilibrio del corpo è in grado di tradurre l’energia vibratoria del suono in impulsi nervosi. L’energia vibratoria del suono amplificata dagli ossicini presenti nell’orecchio medio viene trasmessa all’orecchio interno per mezzo di un fluido contenuto nella coclea (endolinfa), struttura dalla forma di una spirale situata nell’orecchio interno. Le cellule capellute (o ciliate) presenti nella coclea si muovono rispondendo alle oscillazioni, traducono le onde sonore in segnali elettrici che vengono trasmessi dal nervo stato-acustico al cervello. 

Manifestazioni dell’ipoacusia

L’ipoacusia può manifestarsi nell’individuo in maniera:

  • Lieve: con deficit acustico tra 25 e 39 dB, la persona può avere difficoltà a seguire un discorso soprattutto in situazioni rumorose.
  • Moderata: con deficit acustico tra 40 e 69 dB, la persona può avere difficoltà a seguire un discorso senza l’ausilio di un apparecchio acustico.
  • Grave: con deficit acustico tra 70 e 89 dB, la persona ha necessità di utilizzare forme di comunicazione alternativa (lettura del labiale, linguaggio dei segni) oltre eventualmente all’utilizzo di un apparecchio acustico.
  • Profonda: con deficit acustico maggiore di 90 dB, la persona può trarre beneficio da un impianto cocleare. 

Un semplice esame audiometrico online può servire a capire rapidamente quale sia la propria condizione uditiva. Una diagnosi precoce che determini precisamente l’entità del deficit permette infatti di individuare la soluzione migliore da adottare.

Come si effettua il test

Il test audiometrico è completamente gratuito e in pochi minuti si può avere un’idea più precisa del proprio stato uditivo. Questo tipo di esame si basa sul principio di “test uditivo frequenze”, vengono infatti fatti ascoltare dei suoni a diverse tonalità e intensità, il risultato ottenuto viene poi registrato e tradotto in un grafico denominato “audiogramma” che attesterà la propria condizione uditiva.  

L’audiometria può essere un mezzo molto efficace per avere una prima forma di controllo e valutazione della propria situazione, ma è sempre comunque consigliabile sottoporsi in aggiunta ad un test più approfondito e svolto durante una visita dell’udito in loco, che possa valutare quali siano le misure personalizzate più idonee da adottare per compensare l’eventuale primo deficit uditivo riscontrato.

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