Descrizione Patologia

L’otite, infiammazione acuta o cronica dell’orecchio dovuta a virus o batteri, è generalmente una complicanza delle diverse malattie influenzali come il raffreddore o il mal di gola. A seconda della zona dell’orecchio che viene colpita l’otite si può distinguere in:

  • Otite interna: l’infiammazione coinvolge l’orecchio interno.
  • Otite media: l’infiammazione coinvolge l’orecchio medio.
  • Otite esterna: l’infiammazione coinvolge il canale uditivo esterno e generalmente il timpano.
  • Miringite: l’infiammazione colpisce esclusivamente la membrana timpanica.

A prescindere dalla zona colpita dall’infiammazione, tutte le tipologie di otite possono presentarsi in forma di:

  • Otite acuta: quando l’infiammazione svanisce definitivamente dopo un periodo di tempo abbastanza breve e senza bisogno di cure.

Otite cronica: quando il soggetto colpito non riesce spontaneamente e in tempi brevi a debellare l’infiammazione, in questo caso si ha la necessità di assumere farmaci specifici.

Come si prende l’otite?

L’otite interna può avere diverse cause. La prima è la contrazione di infezioni batteriche o virali come la parotite (comunemente definita orecchioni) o l’otite acuta. Virus e batteri vanno ad intaccare il labirinto dell’orecchio, compresi gli organi interni addetti all’ascolto e al senso dell’equilibrio. Altre possibili cause sono la Meningite o Meningoencefalite, violente reazioni allergiche a sostanze e farmaci oppure essere sottoposti a uno stress estremo. 

L’otite media è un’infezione dell’orecchio medio ed è provocata da virus e batteri e spesso compare come una complicazione delle infezioni delle vie respiratorie superiori. Questo è dovuto al collegamento che esiste tra l’orecchio medio e il rinofaringe; si tratta di un canale chiamato Tuba di Eustachio che ha la funzione di equilibrare la pressione presente all’interno dell’orecchio con quella esterna, facilitando il drenaggio del muco dall’orecchio medio. In caso di infezione alle vie superiori, i germi presenti nelle secrezioni del rinofaringe possono passare nell’orecchio medio e dar luogo a un’infezione.

L’otite esterna colpisce il condotto uditivo che si estende dal padiglione auricolare al timpano. Un’infezione all’orecchio esterno si verifica quando entra dell’acqua nel condotto uditivo che viene poi bloccata dall’accumulo di cerume. Questo crea un ambiente ideale per lo sviluppo di batteri.

L’acqua non è l’unico fattore che può portare allo sviluppo dell’otite, esistono cause meno note ma comunque frequenti che comportano anche il rischio di perforare la membrana timpanica. Tra le cause più comuni ci sono i traumi, come schiaffi, e le infiammazioni baro-traumatiche, ovvero causate da un improvviso cambio di pressione.

Capire i Sintomi

Il sintomo che accomuna tutte le differenti forme di otite è sicuramente l’otalgia, ovvero la sensazione persistente di dolore all’orecchio. La presenza di altri sintomi, come ad esempio la nausea, le vertigini o la perdita di equilibrio, dipendono essenzialmente dall’area dell’orecchio interessata dall’infiammazione.

Otite interna: sintomi

L’otite interna, anche chiamata Labirintite, è un’infiammazione che coinvolge gli organi di senso presenti nell’orecchio interno e deputati alla regolazione dell’equilibrio e dell’udito. L’infezione colpisce generalmente la struttura del Labirinto, ovvero quella piccola porzione auricolare interna costituita da organi addetti al mantenimento dell’equilibrio e all’ascolto di musica e parole.

 Il primo sintomo a comparire è solitamente un violento senso di vertigine accompagnato poi da ansia, confusione, difficoltà di equilibrio, acufene, giramenti di testa, nausea e perdita dell’udito.

Un sospetto di labirintite può essere accertato attraverso diversi esami diagnostici, un test della risposta uditiva del tronco-encefalico, un Elettronistagmografia, un test di coltura batterica, una TAC e una MRI.

Otite interna: come si cura?

La terapia per l’otite interna dipende dalla causa scatenante e dalla gravità dei sintomi. La cura prevede la somministrazione di farmaci antivirali e antibiotici in caso di infezioni virali e batteriche, antiemetici per allontanare la sensazione di nausea indotta dalle vertigini, gli anticolinergici sono indicati per il rilassamento del paziente e infine i corticosteroidi per ridurre l’infiammazione a livello auricolare.

Otite media: sintomi

L’otite media si presenta generalmente in forme catarrali o purulente. 

• Otite media catarrale: l’infiammazione colpisce la mucosa dell’orecchio medio e delle cavità ad essa annesse; le alterazioni della mucosa dell’orecchio medio sono quelle tipiche dell’infiammazione con arrossamento, sfaldamento dell’epitelio ed essudato. Le cause sono da ricercare nell’azione di batteri o virus come lo Streptococco Pneumoniae, l’Haemophilus Influenzae e la Moraxella Catarrhalis, l’età e la condizione del sistema immunitario, la conformazione soggettiva dell’orecchio e la struttura della tuba di Eustachio sono altri fattori che posso incidere sull’insorgenza dell’infiammazione.

• Otite media purulenta: questo genere di infiammazione può insorgere all’improvviso ed è spesso la diretta conseguenza di un’otite media catarrale; essa può comportare la perforazione della membrana timpanica soggetta a troppa pressione e fuoriuscita di liquido giallognolo misto a sangue. La perforazione del timpano porta a un alleviamento temporaneo del dolore; la membrana timpanica tende poi ad auto-ripararsi con la scomparsa del fenomeno infiammatorio.

L’otite media va accertata dal medico attraverso una visita con l’otoscopio, una timpanometria che possa valutare il movimento del timpano e la pressione all’interno dell’orecchio medio, un timpanogramma che possa valutare la presenza di liquido/muco nell’orecchio e la funzionalità della tuba di Eustachio, infine un esame audiometrico per accertare il danno all’udito dovuto all’eventuale perforazione timpanica.

Otite media: come si cura?

La terapia da prescrivere varia a seconda della causa scatenante dell’infiammazione. Gli antibiotici sono senza dubbio indicati in caso di accertata infezione batterica, gli antivirali nei casi accertati di infezione dovuta a virus., analgesici e antinfiammatori posso essere assunti per controllare il dolore e agevolare e velocizzare la guarigione.

Otite esterna: sintomi

L’otite esterna è quasi sempre causata da un’infezione batterica della cute del condotto uditivo oppure da una micosi. I sintomi più comuni di questo tipo di otite sono: una sensazione fastidiosa di prurito che presto si trasforma in dolore più o meno intenso, eritema, iperemia (aumento del sangue nell’orecchio esterno), edema, alterazione della capacità uditiva oppure otorrea (secrezione purulenta/sierosa dal canale uditivo). Durante la visita il medico osserverà il condotto uditivo esterno che si presenterà arrossato, edematoso con un essudato più o meno intenso a seconda dei casi. 

Le forme più frequenti di infezione dell’orecchio esterno sono:

• Virus dell’herpes Zoster

• Otite esterna bollosa

Otite da micosi

Otite esterna: come si cura

La terapia più indicata dipende dalla causa scatenante: terapie per alleviare il dolore, antibiotici nei casi d’infezione batterica, antivirali nei casi di infezione virale e lavaggi con sostanze antisettiche e utilizzo di farmaci antimicotici nelle forme dovute a micosi.

Come prevenire l’otite

Una prevenzione dell’otite del 100% è impossibile, tuttavia è possibile adottare alcuni accorgimenti.  In generale si può prevenire l’otite evitando di igienizzare eccessivamente il condotto uditivo esterno, specialmente per mezzo di cotton-fioc, responsabili anche di microtraumi. Il cerume svolge un’azione antimicrobica protettiva, modulando il PH cutaneo e controllando la flora batterica saporifitica della cute, per questo motivo non andrebbe rimosso del tutto e andrebbero evitati mezzi aggressivi per la pulizia delle orecchie. Infine, un’ottima abitudine da adottare per prevenire l’otite è quella di utilizzare tappi per proteggere le orecchie dall’acqua. 

Bisogna sempre premurarsi di evitare di graffiare o danneggiare il canale uditivo esterno, in modo da evitare la contaminazione batterica e proteggere le orecchie da sostanze tossiche o potenzialmente irritanti come le tinture per capelli. Infine, bisogna sempre avere l’accortezza di asciugare le orecchie dopo un bagno e, se possibile, applicare gocce emollienti per evitare la formazione di tappi di cerume. Tra i più indicati: l’olio di mandorle dolci e il macerato oleoso di popoli.

Come alleviare il dolore

Per alleviare temporaneamente il dolore provocato dall’otite si può procedere all’applicazione di impacchi caldi direttamente sull’orecchio colpito. In alternativa, per velocizzare la guarigione è possibile ricorrere a gocce auricolari contenenti ceruminolitici per facilitare la rimozione del cerume, previa approvazione del medico.

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