Gli otoprotettori possono proteggere dall’ipoacusia da rumore?

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La capacità uditiva può venir meno per diverse ragioni. Non sono rari i casi in cui si può imputare la perdita dell’udito all’esposizione prolungata nel tempo a un elevato livello di rumore, come quello prodotto in alcuni ambienti di lavoro. I rumori intensi, che spesso accompagnano l’attività lavorativa, possono incidere negativamente sullo stato di salute di un individuo, sino a provocare la diminuzione permanente della capacità uditiva o l’ipoacusia da rumore, considerata ancora oggi una delle malattie professionali più diffuse.  

Considerando i sintomi dell’ipoacusia da trauma acustico, possiamo rilevare una sordità in evidente stato di progressione avendo a che fare con la difficoltà a comprendere le parole e i suoni trovandosi in un ambiente rumoroso, ma non solo. Questa specifica patologia si presenta con acufeni, quei fastidiosi sibili, fischi o ronzii percepiti internamente all’orecchio, così come con iperacusia, ovvero la ridotta capacità di sopportare i rumori esterni.

A fronte di tutta una serie di segnali specifici è corretto chiedere l’intervento di uno specialista, che valuterà le problematiche per stilare una diagnosi. Per consentire al medico di accertare una forma di ipoacusia professionale da rumore, è necessario eseguire un’anamnesi accurata, che valuta le condizioni lavorative al pari di tutte le abitudini del paziente fuori del luogo di lavoro, durante il proprio tempo libero.

Sintomi, diagnosi e trattamenti in caso di ipoacusia da rumore 

Allo specialista non resta che indagare, per scoprire se le condizioni di scarsa capacità uditiva sono da imputare all’entità del rumore nell’ambiente di lavoro. Corretto chiedere anche il supporto del datore di lavoro e di un esperto di medicina del lavoro.

Per eseguire un’analisi ponderata, il professionista deve procedere con un esame della funzionalità uditiva grazie all’uso di un diapason, a un esame audiometrico, all’audiometria vocale o alla timpanometria.

Per trattare l’ipoacusia professionale da rumore è importante polarizzare l’attenzione sulla necessità di abbassare e limitare il disagio causato dagli acufeni. Il medico consiglia di procedere con un trattamento farmacologico, assumendo glicocorticoidi e medicinali vasoattivi.

Parallelamente dovrà essere limitata, e nei casi più gravi addirittura sospesa, la presenza nell’ambiente di lavoro imputato. Oppure si potrà procedere adottando le misure protettive del caso, studiate appositamente per poter fare attività in ambienti altamente rumorosi, misure peraltro previste dalla legge a fronte di una forte esposizione. Conosciuti come otoprotettori professionali, questi specifici dispositivi di sicurezza quali tamponi auricolari, tappi e cuffie, proteggono l’udito dai rumori più intensi.

In caso di danno irreversibile il paziente dovrà procedere con l’applicazione di un apparecchio acustico.

Consigli utili  

Le categorie di lavoratori esposti ai rumori, forti o insistenti che siano, hanno il diritto di poter indossare otoprotettori, come previsto dalla normativa italiana, per proteggere l’apparato uditivo dal rumore.

A chi si chiede gli otoprotettori quando usarli, non resta che spiegare che è assolutamente necessario procedere laddove si vuole prevenire questo tipo di patologia. Tipologie di otoprotettori diversi, otoprotettori su misura, consentono di ottenere buoni risultati, e di non mettere a rischio le orecchie.

A conti fatti indossare questi specifici DPI, dispositivi di protezione individuale per l’udito, è l’unico modo per mantenere le orecchie in salute, per questo motivo gli otoprotettori sono stati elevati da Categoria II a Categoria III, riconoscendo l’esposizione al rumore nocivo come un palese rischio, che può causare un danno irreversibile.  

I lavoratori esposti al rischio rumore devono rivendicare il diritto a indossare gli adeguati otoprotettori, in linea con quanto stabilisce la normativa.

Per evitare l’impatto dei suoni esterni, e preservare l’udito, è importante rispettare l’utile regola del 60/60 anche quando si ascolta la musica in cuffia, considerando di non superare il 60% del volume totale offerto dal dispositivo, e non ascoltare per più di 60 minuti consecutivi.

Le varie tipologie di dispositivi di protezione dell’udito

Gli otoprotettori su misura prezzo da valutare in base al modello

L’otoprotettore è un dispositivo di protezione individuale realizzato espressamente per l’apparato uditivo. 

In commercio sono disponibili diverse soluzioni e tipologie, dagli otoprotettori professionali, come i tappi antirumore in spugna monouso e le cuffie, agli otoprotettori personalizzati anatomici

La scelta del dispositivo dipende essenzialmente dal livello di esposizione a cui il lavoratore è sottoposto. 

Se consideriamo i tappi possiamo scegliere fra soluzioni in gomma o plastica, e diverse forme, dai presagomati ai deformabili, dai sagomati ai presagomati monouso. Quando la scelta ricade sulle cuffie valutiamo una soluzione in grado di trattenere anche i suoni ad alta frequenza.

Gli otoprotettori personalizzati sono realizzati su misura dai tecnici audioprotesisti. Si tratta di soluzioni in grado di proteggere l’udito con grande efficacia. Per metterli a punto il tecnico rileva l’impronta del condotto uditivo, e poi realizza il dispositivo in laboratorio, tenendo sempre in considerazione le esigenze individuali di chi lo indosserà, e le condizioni dell’ambiente in cui il DPI verrà utilizzato.

Le proposte personalizzate hanno una forma anatomica che offre il massimo comfort, e consentono di udire un suono naturale, inoltre sono pratici e assolutamente igienici, sicuri e certificati, anche se il prezzo è un po’ più elevato.

 

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