Cosa sono e come si rimedia ad acufeni o tinniti?
L’acufene, fastidioso disturbo uditivo, in Italia coinvolge circa 3 milioni di persone.
Contraddistinti da un fischio, un sibilo, un fastidioso tintinnio, che proviene direttamente dalla parte interna dell’orecchio, gli acufeni non sono una patologia vera e propria, ma il sintomo di un malessere di cui è necessario scoprire la causa, molto spesso è associata alla perdita dell’udito.
Gli acufeni detti anche tinniti, dal verbo tinnire ovvero suonare, sono un disturbo piuttosto comune. A differenziare questa spiacevole presenza è il grado d’intensità con cui viene percepita. A soffrirne è addirittura il 10-15% della popolazione, a partire da chi ha solo una lieve percezione. Come si evince da uno studio di settore, realizzato dal National Study of Hearing in Inghilterra, chi ne soffre cataloga il problema in maniera diversa come:
- invalidante lo 0,5%;
- gravemente fastidioso l’1,6%;
- moderatamente fastidioso il 2,8%.
Chi è affetto da tinnito può avvertire un suono univoco, oppure può sentire rumori diversi a seconda del momento, con varianti differenti di volta in volta. Si tratta di suoni semplici o più complessi, ronzii, fischi, addirittura pulsazioni, con tonalità diverse, che vanno da quelle gravi a quelle acute, che si sentono distintamente soprattutto se si sosta in un ambiente silenzioso, e non si è concentrati su qualcosa di specifico, oppure ci si è appena messi a letto e si è vicini alla fase del sonno.
Il disturbo è quindi decisamente soggettivo, e chi ne soffre può trovare l’acufene accettabile, oppure non sopportarlo assolutamente, con una grave incidenza sulla qualità della vita.
Non sono rari i casi di chi ha avuto a che fare con gli acufeni anche una sola volta nella vita, oppure ne subisce la presenza a intervalli di tempo, più o meno regolari.
Sintomi e cause degli acufeni
In caso di acufene sintomi evidenti, come abbiamo spiegato, sono tutta una serie di rumori di non ben precisata natura.
A caratterizzare il tinnito sono le diverse tipologie di suono e le intensità.
L’acufene talvolta può anche essere percepito come un suono ritmico o pulsante, che in medicina è conosciuto con il nome di Tinnito pulsatile, ed è la conseguenza di cause diverse fra cui:
- la sincronia con il battito cardiaco, di chiara origine vascolare;
- le mioclonie, ovvero brevi scosse muscolari causate da brusche contrazioni asincrone.
Gli acufeni possono presentarsi in maniera costante o intermittente, con la percezione di suoni diversi, localizzati in un solo orecchio o in entrambi, oppure con la sensazione che il problema abbia origine in un punto centrale della testa.
Non tutti i pazienti sono in grado di avere un’impressione netta, e soprattutto non è così facile definire con certezza qual è il punto preciso dal quale si sviluppa.
In tema di acufene cause del fischio e del ronzio consentono di distinguere fra:
- tinnito soggettivo
- tinnito oggettivo.
La tipologia più comune è sicuramente quella del tinnito soggettivo, conseguenza di un’attività insolita svolta da parte del cervello, che elabora il suono senza che se ne intuiscano i meccanismi.
Le cause più comuni del tinnito soggettivo considerano:
- il trauma acustico, conseguenza di un’esposizione ai rumori forti o di un’esplosione;
- la presbiacusia, ovvero il normale processo d’invecchiamento;
- l’assunzione di farmaci che hanno danneggiato l’udito;
- e infine la sindrome di Ménière.
Fra altre possibili motivazioni non mancano infezioni, accumulo di cerume o presenza di corpi estranei, problemi alla tromba di Eustachio, o tumori non cancerosi come lo schwannoma vestibolare.
Una forma molto meno comune è il tinnito oggettivo, che è conseguenza del rumore di cui sono artefici le strutture vicine all’orecchio.
In caso di tinnito oggettivo possiamo parlare di cause quali:
- il flusso del sangue che scorre nell’arteria carotidea o nella vena giugulare;
- possibili tumori dell’orecchio medio, con forte presenza di vasi sanguigni;
- la deformità di alcuni vasi sanguigni appartenenti alla membrana che ricopre il cervello.
Come si può curare
Per la cura dell’acufene rimedi validi a disposizione sono davvero pochi. Se da un lato gli interventi tendono ad attenuare il disagio, dall’altro cercano di trovare e agire sulle cause che li hanno prodotti.
Una volta che il medico ha stabilito che si tratta di acufene, è possibile agire grazie a specifiche tecniche fra cui:
- le terapie cognitivo-comportamentali, che insegnano al paziente i metodi di adattamento, ideali per gestire in maniera concreta il disturbo;
- la Tinnitus Retraining Therapy (TRT) tipico modello riabilitativo che punta ad abituare il paziente ai sintomi, ad esempio attraverso la terapia del suono;
- l’applicazione di apparecchi acustici, ideali per chi è affetto da acufene e perdita dell’udito;
- l’impianto di apparecchi cocleari, soluzione estrema laddove i tradizionali apparecchi acustici non hanno sortito i risultati sperati. Gli impianti cocleari sono vere e proprie orecchie artificiali elettroniche, in grado di ricostruire l’udito in persone totalmente sorde e di liberarle dall’acufene.