Cause dei diversi tipi di sordità
La sordità può essere considerata una sorta di handicap invisibile: se anche non percepibile dall’esterno, infatti, può diventare molto invalidante e comportare un grave deficit di comunicazione e di relazione con gli altri. Non tutti i tipi di sordità sono uguali: l’anacusia o ipoacusia può essere permanente o transitoria e dipendere da molteplici cause. Ciò che le accomuna è la necessità di agire tempestivamente, per favorire – nei limiti del possibile – il recupero dell’udito o, quanto meno, evitare che il problema peggiori. Vediamo le cause di sordità più comuni e come è possibile intervenire.
Tipologie di sordità e cause frequenti
Sordità rinogena
L’ipoacusia è spesso dovuta alla cosiddetta sordità rinogena, disturbo causato da un’infiammazione della mucosa nasofaringea e dall’accumulo di liquido nell’orecchio. I sintomi spaziano dal ronzio alla sensazione di orecchio tappato, alla percezione di suoni alterati durante la deglutizione. La sordità rinogena è piuttosto frequente nei bambini, così anche come negli adulti, in conseguenza di riniti, sinusiti e svariate altre cause. La prima regola è non sottovalutare il problema: se non trattato con un’adeguata terapia farmacologica, infatti, il disturbo può evolvere in una seria otite e in una perdita dell’udito che può rivelarsi permanente.
Sordità neurosensoriale
L’esposizione, anche breve, a suoni di elevata intensità può essere all’origine di un trauma dell’orecchio con conseguente sordità sensoriale. Quest’ultima può essere causata, ad esempio, da una forte esplosione: l’evento traumatico determina una sordità improvvisa che, purtroppo, non è necessariamente transitoria. A maggior ragione, il danno può essere dovuto all’esposizione prolungata e continuativa a rumori troppo forti: un’eventualità non trascurabile in ambienti di lavoro che espongono al rischio di malattie invalidanti. Giorno dopo giorno, l’organo uditivo può essere soggetto a microlesioni in grado di determinare una perdita dell’udito parziale o completa.
Sordità congenita
In particolari casi, l’anacusia o ipoacusia è un disturbo presente fin dalla nascita o che si manifesta nei primi anni di vita: si parla, in questo caso, di sordità congenita. La sordità infantile può comportare, oltre al deficit uditivo, problemi legati al linguaggio, come nel caso della cosiddetta sordità perlinguale. Anche per questo motivo, è fondamentale diagnosticare precocemente la sordità congenita, ricorrendo a uno screening uditivo neonatale: in questo modo è possibile progettare il migliore percorso riabilitativo e valutare il ricorso all’impianto cocleare o a una protesi uditiva.
Come curare la sordità
La sordità può interessare entrambi gli orecchi o solo uno dei due, nel qual caso si parla di anacusia monolaterale. Un’altra distinzione importante riguarda il tipo di danno provocato: più nel dettaglio, si parla di anacusia trasmissiva, se ad essere interessati sono l’orecchio esterno o gli ossicini dell’orecchio medio; di anacusia neurosensoriale, invece, se il disturbo riguarda la coclea o il nervo acustico. In tutti i casi, l’identificazione rapida del problema è fondamentale per trattare la sordità improvvisa o acquisita.
Come si cura la sordità? Nel caso della sordità rinogena, il rimedio consiste nella somministrazione di antibiotici e decongestionanti per attenuare la sinusite, l’otite e le altre cause all’origine del problema. Nelle forme di sordità causate da forme infiammatorie, o dovute a disturbi vascolari, si interviene più in generale con la terapia farmacologica per attenuare e tenere sotto controllo il problema.
Se i farmaci non alleviano il disturbo, è possibile valutare il ricorso a un interventi chirurgici o a metodi meno invasivi come l’utilizzo di apparecchi acustici. Le audioprotesi di ultima generazione offrono un supporto prezioso alla riabilitazione uditiva: è il caso degli apparecchi acustici forniti da AudioVita, azienda leader nel recupero dell’udito, punto di riferimento anche per le pratiche ASL e la manutenzione delle protesi.